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essendo stato una sera, uscendo di Castenuovo di Napoli, ferito gravemente da uno certo greco il principe di Bisignano, entrò tanto terrore nel principe di Salerno che questo non fusse stato fatto per ordine del re, in vendetta dell’offese passate, che subito, non dissimulando la causa del sospetto, se n’andò da Napoli a Salerno; e benché il re mandasse in potestá sua il greco, che era in carcere, per giustificarlo, che egli (come era la veritá) l’aveva ferito per ingiuria ricevuta molti anni innanzi da lui nella persona della sua moglie, nondimeno, come nell’antiche e gravi inimicizie è difficile stabilire fedele reconciliazione, perché è impedita o dal sospetto o dalla cupiditá della vendetta, non si potette mai piú il principe disporre a fidarsi di lui. Il che dando speranza che nel regno si avessino a fare nuove sollevazioni, a’ franzesi, i quali ancora tenevano il monte di Sant’Angelo e alcuni altri luoghi forti, era cagione di fargli perseverare piú costantemente al difendersi.


XII

Carlo VIII tratta la tregua co’ re di Spagna e manda milizie contro il territorio di Genova e contro il ducato di Milano, occupando alcune terre. Infelice esito dell’impresa e probabili cause dell’insuccesso. Patti della tregua fra il re di Francia e i re di Spagna. I francesi perdono in Italia quasi tutte le terre recentemente occupate. I fiorentini occupati nella riconquista di Pisa accettano malvolentieri la tregua.

Maggiori pericoli si dimostravano in questo tempo in Lombardia per i movimenti de’ franzesi, assicurati per allora da’ minacci degli spagnuoli, perché essendo stati tra loro piú tosto leggieri assalti e dimostrazioni di guerra che alcuna cosa notabile, eccetto che da’ franzesi fu presa in brevissimo tempo e abbruciata la terra di Sals, si era introdotta tra quei re pratica di concordia; e per dare maggiore facilitá a trattarla, levate tra loro l’offese per due mesi. Per la quale occasione Carlo, potendo attendere piú speditamente alle cose di Genova e di Savona, avendo mandato in Asti insino al numero di