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poi che se gli furono arrendute Campagnano e l’Anguillara e molte altre castella, andò a campo a Trivignano; la quale terra, difesasi per qualche dí francamente, si dette a discrezione: ma mentre si difendeva, Bartolomeo d’Alviano uscito di Bracciano roppe, otto miglia appresso a Roma, quattrocento cavalli che conducevano artiglierie nel campo ecclesiastico; e un altro dí, essendo corso presso alla Croce a Montemari, mancò poco che non pigliasse il cardinale di Valenza, il quale, uscito di Roma a cacciare, fuggendo si salvò. Preso Trivignano, andò il campo all’Isola, e battuta con l’artiglierie una parte della rocca la conseguí per accordo. E si ridusse finalmente tutta la guerra intorno a Bracciano; dove era collocata tutta la speranza della difesa degli Orsini, perché il luogo, prima forte, era stato bene munito e riparato, e fortificato il borgo, alla fronte del quale avevano fatto un bastione; e dentro, difensori a sufficienza sotto il governo dello Alviano: che, giovane ancora ma di ingegno feroce e di celeritá incredibile, ed esercitato nelle armi, dava di sé quella speranza alla quale non furono nel tempo seguente inferiori le sue azioni. Né il pontefice cessava di accrescere ogni dí il suo esercito, al quale aveva di nuovo aggiunto ottocento fanti tedeschi, di quegli che avevano militato nel reame di Napoli. Combattessi per molti dí da ogni parte con grande contenzione, avendo quegli di fuora piantate da piú luoghi l’artiglierie né mancando quegli di dentro di provedere e riparare per tutto con somma diligenza e franchezza: furono nondimeno, dopo non molti dí, costretti ad abbandonare il borgo; il quale preso, gli ecclesiastici dettono un assalto feroce alla terra, ma benché avessino giá poste le bandiere in sulle mura furono sforzati a ritirarsi con molto danno: nella quale battaglia fu ferito Antonello Savello. Dimostrorono quegli di dentro la medesima virtú in uno altro assalto, ributtando con maggiore danno gli inimici, de’ quali furono tra morti e feriti piú di dugento; con laude grandissima dell’Alviano a cui s’attribuiva principalmente la gloria di questa difesa, perché e dentro era prontissimo a tutte le fazioni necessarie e fuori con spessi assalti