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fattegli dagli imbasciadori de’ fiorentini se ne fusse commosso gravemente, e perché almanco fussino restituite loro l’altre avesse mandato, con nuove commissioni e con lettere di Ligní, Ruberto di Veste suo cameriere, nondimeno, non essendo appresso agli altri in maggiore prezzo l’autoritá sua che ella fusse appresso a se medesimo, fu tanta l’audacia di Ligní, il quale a molti affermava non procedere cosí senza volontá del re, che per le commissioni sue, aggiunte alla mala volontá de’ castellani, furono poco stimati i comandamenti regi. Però il bastardo di Bienna, il quale per ordine e sotto nome di Ligní teneva la guardia di Serezana, poiché ebbe condottevi le genti e i commissari de’ fiorentini per riceverne la possessione, la consegnò per prezzo di venticinquemila ducati a’ genovesi; e il medesimo fece, ricevuta certa somma di danari, il castellano di Serezanello: essendone stato autore e mezzano il Moro. Il quale, opposto a’ fiorentini, benché sotto nome de’ genovesi, il Fracassa con cento cavalli e quattrocento fanti, impedí che e’ non ricuperassino tutte le altre terre che avevano perdute in Lunigiana; delle quali, con l’occasione delle genti mandate per ricevere Serezana, avevano recuperato una parte. E poco dipoi Entraghes, sotto la custodia del quale erano anche le fortezze di Pietrasanta e di Mutrone, e in cui mano era similmente venuta Librafatta, ritenutasi questa, la quale non molti mesi poi concedette a’ pisani, vendé quelle per ventiseimila ducati a’ lucchesi, come precisamente ordinò il duca di Milano: il quale aveva prima desiderato che le conseguissino i genovesi, ma mutata poi sentenza elesse gratificarne i lucchesi, acciocché avessino cagione d’aiutare piú prontamente i pisani, e per congiugnersigli piú mediante questo beneficio. Le quali cose significate in Francia, con tutto che ’l re se ne dimostrasse alterato con Ligní e facesse sbandire Entraghes di tutto il reame, nondimeno ritornando Bonò, che oltre a essere stato partecipe de’ danari de’ pisani aveva trattato in Genova la vendita di Serezana, furono accettate le sue giustificazioni; e raccolto gratamente uno imbasciadore de’ pisani, mandato insieme con lui a persuadere di volere essere sudditi