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strettissima congiunzione; i disegni de’ quali, come pericolosi alle cose sue, per interrompere, e per tirare a sé tanto piú con questa occasione l’animo del pontefice, lo incitò quanto piú gli fu possibile alla conservazione della propria degnitá, ricordandogli che si proponesse innanzi agli occhi non tanto quello che di presente si trattava quanto quello che importava l’essere stata, ne' primi dí del suo pontificato, disprezzata cosí apertamente da’ suoi medesimi vassalli la maestà di tanto grado. Non credesse che la cupiditá di Verginio o l’importanza delle castella, non che altra cagione avesse mosso Ferdinando, ma il volere, con ingiurie che da principio paressino piccole, tentare la sua pazienza e il suo animo: dopo le quali, se queste gli fussino comportate, ardirebbe di tentare alla giornata cose maggiori. Non essere l’ambizione sua diversa da quella degli altri re napoletani, inimici perpetui della chiesa romana; per ciò avere moltissime volte quegli re perseguitati con l’armi i pontefici, occupato piú volte Roma. Non avere questo medesimo re mandato due volte contro a due pontefici gli eserciti, con la persona del figliuolo, insino alle mura romane? non avere quasi sempre esercitato inimicizie aperte co’ suoi antecessori? Irritarlo di presente contro a lui non solo l’esempio degli altri re, non solo la cupidità sua naturale del dominare, ma di piú il desiderio della vendetta per la memoria delle offese ricevute da Calisto suo zio. Avvertisse diligentemente a queste cose, e considerasse che, tollerando con pazienza le prime ingiurie, onorato solamente con cerimonie e nomi vani, sarebbe effettualmente dispregiato da ciascuno e darebbe animo a piú pericolosi disegni; ma risentendosene, conserverebbe agevolmente la pristina maestà e grandezza, e la vera venerazione dovuta da tutto il mondo a’ pontefici romani. Aggiunse alle persuasioni offerte efficacissime ma piú efficaci fatti, perché gli prestò prontissimamente quarantamila ducati, e condusse seco, a spese comuni ma perché stessino fermi dove paresse al pontefice, trecento uomini d’arme: e nondimeno, desideroso di fuggire la necessitá di entrare in nuovi travagli, confortò Ferdinando che