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navigò all’isola d’Ischia, detta dagli antichi Enaria, vicina a Napoli a trenta miglia: replicando spesso con alta voce, mentre che aveva innanzi agli occhi il prospetto di Napoli, il versetto del salmo del profeta che contiene essere vane le vigilie di coloro che custodiscono la cittá la quale da Dio non è custodita. Ma non se gli rappresentando oramai altro che difficoltá, ebbe a fare in Ischia esperienza della sua virtú, e della ingratitudine e infedeltá che si scuopre contro a coloro i quali sono percossi dalla fortuna; perché non volendo il castellano della rocca riceverlo se non con uno compagno solo, egli come fu dentro se gli gittò addosso con tanto impeto che con la ferocia e con la memoria dell’autoritá regia, spaventò in modo gli altri che in potestá sua ridusse subito il castellano e la rocca.

Per la partita di Ferdinando da Napoli ciascuno cedeva per tutto, come a uno impetuosissimo torrente, alla fama sola de’ vincitori, e con tanta viltá che dugento cavalli della compagnia di Ligní andati a Nola, dove con quattrocento uomini d’arme si erano ridotti Verginio e il conte di Pitigliano, gli feceno senza ostacolo alcuno prigioni; perché essi, parte confidandosi nel salvocondotto il quale avevano avviso da i suoi essere stato conceduto dal re, parte menati dal medesimo terrore dal quale erano menati tutti gli altri, senza contrasto s’arrenderono; donde furno condotti prigioni alla rocca di Mondracone, e messe in preda tutte le genti loro.

Avevano in questo mezzo trovato Carlo in Aversa gl’imbasciadori napoletani mandati a dargli quella cittá. A’ quali avendo conceduto con somma liberalitá molti privilegi e esenzioni, entrò il dí seguente, che fu il vigesimo primo di febbraio in Napoli, ricevuto con tanto plauso e allegrezza d’ognuno che vanamente si tenterebbe di esprimerlo, concorrendo con esultazione incredibile ogni sesso ogni etá ogni condizione ogni qualitá ogni fazione d’uomini, come se fusse stato padre e primo fondatore di quella cittá; né manco degli altri, quegli che, o essi o i maggiori loro, erano stati esaltati o beneficati dalla casa d’Aragona. Con la quale celebritá andato a visitare