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V. — Nella Filza Vili trovasi un frammento di Discorso, che il Guicciardini scrisse dopo la battaglia di Pavia, a proposito della liberazione di Francesco I. Questo Discorso fu dall’autore inco- minciato quattro volte e poi lasciato interrotto. Riproduciamo qui queste successive redazioni. Trattavasi innanzi a Carlo re de’ romani, avuta che ebbe la vittoria di Pavia, quale fussi meglio, o fattosi conducere in Spagna el re di Francia e ricevutolo amorevolmente, liberarlo subito sanza volere da lui altro che buona amicizia, overo tenerlo prigione per non lo liberare se non con suo avantaggio ed utilitá. Echi consigliava la liberazione parlò cosi: 1. Se io non cognoscessi lo animo di Vostra Maestá veramente regio, veramente imperiale e capacissimo di tanta grandezza e generositá quanta ricerca la presente deliberazione, io non ardirei parlare nella forma che io parlerò, perché temerei di non offendere gli orecchi di quella e forse venire in concetto di pusillanime (i) o di poco intelligente delle cose del mondo, ma cognoscendola io magnanima e cesarea in tutte le azione sue, ardisco liberamente dirgli el parere mio e proporgli una deliberazione con la quale sola o almanco piú con questa che altra può mostrarsi grato a Dio de’ benefici ricevuti e dignissiino di tanta e di maggiore vittoria, né solamente farsi signore degli uomini ma eziandio della fortuna. E se la non si persuaderá a altri che a Vostra Maestá non me ne maraviglierò, perché non facilmente altri che Cesare può essere capace de’ pensieri ed opere cesaree 2. Quanta sia gloriosa la vittoria che ha avuta Vostra Maestá è su- perfluo el dire perché è notissimo a ognuno, avendo con la virtú delle arme e degli eserciti suoi recuperato lo stato del duca di Milano suo feudatario e rotto e fatto prigione uno re di Francia con tutta la nobi- litá e forze del regno suo, re non solo re di uno regno nobilissimo e gloriosissimo e di una nazione potentissima ed inclita per lunghissima felicitá ed imperio, ma primo di degnitá e di forze di tutti gli altri re cristiani e che ha combattuto tanti anni con Vostra Maestá in modo che fussi giudicato da molti superiore di potenzia a quella, da tutti almanco equale. La nazione sua ed e’ suoi passati hanno avute lunghe e varie guerre e controversie con gli antecessori di Vostra Altezza, in modo che in uno tempo medesimo quella ha ritenuto e conservato el grado ed auto- ritá sua e vendicato le ingiurie fatte dalla corona di Francia a molti pro- genitori suoi ed in spezie agli avoli paterno e materno di quella. Ma questa vittoria gloriosa quanto si potessi immaginare non è stata manco felice che piena di gloria, perchè a tempo che lo inimico pareva superiore, che (i) Corr, su: animo timido.