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116. Se osservate bene, troverete che di etá in etá si mutano non solo e’ vocabuli ed e’ modi del vestire ed e’ costumi; ma quello che è piú, e’ gusti e le inclinazione degli animi; e questa diversitá si vede ancora in una etá medesima di paese in paese. Non dico de’ costumi, perché può procedere dalla diversitá delle instituzione, ma de’ gusti, de’ cibi e degli appetiti vari degli uomini.

117. Le medesime imprese che fatte fuora di tempo sono difficilissime o impossibile, quando sono accompagnate dal tempo o dalle occasione sono facillime; ed a chi le tenta fuori del tempo suo, non solo non succedono, ma si porta pericolo che l’averle tentate non le guasti per a quello tempo che facilmente sarebbono riuscite; però sono tenuti e’ savi pazienti.

118. Ho osservato io ne’ miei governi, che quanto mi è venuta innanzi una causa che per qualche rispetto ho avuto desiderio di accordarla, non ho parlato di accordo, ma col mettere varie dilazione e stracchezze ho causato che le parte medesime l’hanno cerche. Cosí quello che nel principio, se io l’avessi proposto sarebbe stato ributtato, si è ridotto in termini che quando è venuto el tempo suo, io sono stato pregato di esserne mediatore.

119. Non è gran cosa che uno governatore, usando spesso asprezza ed effetti di severitá, si faccia temere, perché e’ sudditi facilmente hanno paura di chi gli può sforzare e rovinare, e viene facilmente alle esecuzione. Ma laudo io quelli governatori che con fare poche severitá ed esecuzione sanno acquistare e conservare el nome del terribile.

120. Non dico che chi tiene gli stati non sia sforzato a mettere qualche volta mano nel sangue, ma dico bene che non si debbe fare sanza grande necessitá, e che el piú delle volte se ne perde piú che non si guadagna, perché non solo si offende quelli che sono tocchi, ma si dispiace a molti altri;