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serie prima 261

102. Se avete mala satisfazione di uno, ingegnatevi quanto potete non se ne accorga, perché si aliena tutto da voi; e vengono spesso occasione che vi può servire e vi servirebbe, se col dimostrare d’averlo in male concetto non ve l’avessi giocato. Ed io con mia utilitá n’ho fatto esperienzia, che in qualche tempo ho avuto malo animo verso uno che, non se ne accorgendo, m’ha poi in qualche occasione servito bene, e mi è stato buono amico.

103. Le cose che hanno a cadere, non per impeto ma per consumarsi, vanno assai piú a lungo che non si credeva da principio, e perché e’ moti sono piú lenti che non si crede, e perché gli uomini, quando si ostinano a patire, fanno e sopportano molto piú che non si sarebbe creduto; però veggiamo che una guerra s’abbia a finire per fame, per incommoditá, per mancamento di danari e modi simili, ha tratto piú lungo che non si credeva. Cosí la vita di uno tisico si prolunga sempre oltre alla opinione che n’hanno avuta e’ medici e gli astanti; e uno mercatante, innanzi fallisca per essere consumato dagli interessi, si regge piú tempo che non era creduto.

104. Chi conversa con grandi non si lasci levare a cavallo dalle carezze e demostrazione superficiale, con le quali loro fanno communemente balzare gli uomini come vogliono ed affogangli nel favore; e quanto è piú difficile a difendersene, tanto piú debbi strignerti e col tenere el capo fermo non ti lasciare levare leggermente.

105. Non potete avere maggiore virtú che tenere conto de l’onore, perché chi fa questo non teme e’ pericoli, né fa mai cosa che sia brutta; però tenete fermo questo capo, e sará quasi impossibile che tutto non vi succeda bene: expertus loquor.

106. Fatevi beffe di questi che predicano la libertá: non dico di tutti, ma ne eccettuo bene pochi; perché se sperassino