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176 discorsi politici

ci fussi principe alcuno che potessi dare le legge agli altri, che questo sarebbe el migliore stato che si potessi avere; ma dirò, poi che è piaciuto a Dio o è cosí el circulo ordinario del mondo, che la grandezza di Cesare sia tale, che questo si può desiderare ma non sperare; in modo che chi vorrá calcitrare contro a lui calcitrerá contro allo stimulo. E però è officio di prudenzia non volere con la desperazione peggiorare le condizioni sue e precipitarsi interamente, ma accommodarsi a questa necessitá e cercare di avere manco infelice luogo che si può; e se non si può vivere con le qualitá e con la autoritá che l’uomo desidera, non per questo volere morire. Perché oltre che la vita è meglio che la morte, possono facilmente tornare de’ tempi e degli accidenti, che a chi sará morto non faranno frutto alcuno, ma a chi fussi ancora vivo restituirebbono la sua degnitá.

Io, Padre Beatissimo, non voglio dire che a uno pontefice sarebbe forse meglio ommettere questa signoria e cure temporali e conservarli la autoritá spirituale: volere in effetto essere pontefice e non principe; perché se bene io ho questa opinione per vera, cognosco che è parlare troppo insolito a chi si lascia ingannare da’ mali abiti; ma accommodandomi al gusto e corruttela commune, dico che se io vedessi speranza che si potessi, col pigliare l’arme, moderare questa grandezza di Cesare, conforterei a farlo ancora che fussi con pericolo. Ma non ci vedendo altro che partiti disperati e sanza alcuno fondamento, ed e’ quali chi piglierá non solo accelererá l’ultima sua ruina, ma sará notato da ognuno per uomo poco prudente e poco misuratore delle cose, non saprò mai consigliare Vostra Santitá che per paura della voluntá di Cesare, la quale non si può negare che ci sono molte ragione che persuadono che abbia a essere buona, faccia una deliberazione che non ci sia ragione che dia speranza che el fine abbia a essere buono; che per paura che la potenzia di Cesare non faccia parere minore la sua autoritá, pigli uno partito che non solo sia per diminuirgli la autoritá, ma per ruinarla in tutto e del temporale e dello spirituale.