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148 discorsi politici

speranza la simplicitá del franzese; massime che Madama che ha el pondo, è donna ed è madre, da spiccarsi mal volentieri di queste speranze. E di poi quando bene e’ franzesi desperassino dello accordo, io non spero che faccino la impresa di Italia, perché ora che hanno fatto la lega con Inghilterra non temono piú la guerra in Francia; però non gli muove la necessitá dello assicurarsi, massime che loro natura è non considerare e’ pericoli lontani e stimare poco le cose che non sono presente. E’ baroni e la nazione sono stracchi, ed abominano naturalmente la impresa di Italia, dove hanno perso tanta nobilitá; sono stati battuti tante volte, che hanno in orrore el nome di questa provincia; la speranza di recuperare el re per via della guerra di Italia, non gli moverá perché è cosa troppo lontana; el governo oltre alla madre è in piú príncipi, che forse tutti non desiderano la liberazione del re: sono di vari pareri, invidiosi l’uno dell’altro, ed in fatto franzesi pieni di leggerezza e di vanitá, ed inviliti per tante percosse, da’ quali non abbiamo aspettare impresa prudente o virile.

Tirerenci adunche ora la guerra addosso sotto speranze che a giudicio mio ci mancheranno, e perdereno quelli benefici che qualche volta porta seco el tempo; dove che accordando, la guerra si differisce, e può intratanto venire qualche aiuto alle cose nostre che noi non veggiamo; né per questo accordo si toglie la via di venire e’ franzesi in Italia, quando loro vi si inclinassino, ed a noi paressi che e’ progressi di Cesare fussino tali che fussi a proposito nostro el conducerli; perché avendo seco e’ svizzeri e noi, ancora che questi avessino occupato lo stato di Milano e battuto el resto di Italia, possono gagliardamente tentare questa impresa; di che abbiamo veduto esperienzia, che altre volte l’hanno tentata con minore opportunitá e con piú ostaculi.

Questo re che ora è prigione, la prima impresa che e’ fece in Italia doppo la incoronazione sua, ebbe contrario lo imperadore, el re di Spagna, svizzeri, papa Leone, fiorentini, e da noi in fuora, Italia tutta; e nondimeno con lo aiuto di