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132 discorsi politici


di danari che non possino sostenersi per questa via, perché la contribuzione di questa lega è grossa, ed in capo di tre mesi el papa che è del seno di Cesare la prorogherá. El cardinale de’ Medici, per essere nel grado che è con franzesi, fará el medesimo; cosí gli Adorni e gli altri minori bisognerá che cedino; da’ mercatanti di Milano che sono molti e ricchissimi, sempre caveranno o per amore o per forza; e nel reame benché abbino alienato e cavato assai, vi resta ancora molto da alienare e cavare.

E la esperienzia mostra tuttodí che tutte le cose che hanno a finire per resoluzione e per logorarsi, hanno piú lunga vita che da principio non si capitula; perché e’ rimedi degli uomini nelle necessitá sono molti, e non cognosciuti prima che la necessitá venga, e massime questa nazione che è sottile ed industriosa, e che, come spesso abbiamo veduto, serve al bisogno del principe suo con pochi danari. Dunche le difficultá de’ franzesi saranno le medesime che nella altra guerra, né se ne difenderanno per avere scoperto el modo del guerreggiare di costoro, perché oltre che, etiam cognoscendole, le difficultá saranno le medesime, la esperienzia insegna a chi ha cervello capace a imparare, ma a’ franzesi che sono di natura impazientissimi e poco consideratori delle cose, e che non sanno vivere altrimenti che a caso, nessuna esperienzia gli fará pigliare la pazienzia, né mai nelle loro azioni riceveranno lo ordine e la maturitá, perché la natura non glielo consente; e però tutto a mio iudicio torna in una conclusione, che el continuare con franzesi in amicizia ed el fargli passare ci mette in spesa ed in travagli, ed in pericolo di fare lo effetto contrario al bisogno nostro; e lo accordarci con Cesare ci libera da infinite spese e difficultá presente, e può in futuro essere la via della nostra salute.

E tutto quello che ho parlato insino a qui è stato in caso che e’ franzesi, perseverando noi nella amicizia sua, passino; ma a tutti voi è noto quello che scrive el nostro imbasciadore, che nonostante le instanzie e le parole de’ franzesi, lui non vede ordine di passare di presente; al quale se bene