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contro la proposta fatta ai veneziani ecc. 129


è quello che sopra ogni cosa abbiamo a desiderare; perché, può essere che io mi inganni, ma io mi persuado che, se noi accordiamo con Cesare, che e’ franzesi, se bene avessino deliberato di passare, se bene fussino mossi, muteranno sentenzia, né ardiranno venire contro a uno imperadore e la unione di tutta Italia, cosa che in tempo alcuno non hanno mai ardito di fare.

El re Carlo che fu el primo che venne in Italia, ancora che avessi el regno potentissimo, e che el nome franzese fussi spaventoso appresso a ogni nazione, e che con Inghilterra e Spagna fussi pacificato, non ardí venire alla impresa di Napoli, se non chiamato dal duca di Milano signore di Genova, ed assicurato, si può dire, che noi stessimo neutrali. El re Luigi non venne alla impresa di Milano se non accordati noi, e lasciataci una parte di quello stato, e fatta amicizia col papa. El medesimo re, ancora che giá duca di Milano, collegato con noi e seguito quasi da tutto el resto di Italia, non fece la impresa di Napoli, se prima non partí el reame col re di Spagna; non roppe guerra contro a noi, se prima non si accordò seco tutto el mondo. Questo re Francesco, della ostinazione ed ardire del quale si dicono tante cose, se non avessi avuto lega con noi, non sarebbe venuto allo acquisto di Milano. Però quelle gagliardie che in altri tempi non hanno avuto ardire di fare, manco le faranno ragionevolmente ora, che per la guerra passata sono esausti, sono inviliti e sbattuti, avendo a venire contro a inimici da chi sí frescamente sono stati vinti, e non avendo di lá da’ monti pace alcuna, ma da ogni banda sospetto di guerra. Ma che cerchiamo noi gli esempli piú vecchi? Non ci ricordiamo noi quante volte questo anno gli abbiamo stimulati al passare, offerendoli le gente a che eravamo tenuti per e’ capituli vecchi? E se non gli è bastato l’animo, o non hanno potuto farlo avendo in compagnia noi, molto manco lo faranno avendoci contro.

E quando questo sia cosi, cioè che loro non passino, se noi accordereno con Cesare, a me pare che si apra la via di consolidare nello stato el presente duca di Milano; perché

F. Guicciardini, Opere - viii. 9