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108 discorsi politici


tutte le azioni della guerra non sono riposte in lui solo, anzi la maggiore parte dependono dalla virtú de’ soldati, dalla qualitá de’ luoghi e de’ tempi e da mille accidenti sottoposti interamente alla fortuna, e’ quali non sendo in mano sua, non li può lui solo regolare.

Non si può adunche promettersi la vittoria; e se bene verisimilmente la speranza sia maggiore che la paura, si ha da considerare in contrario che sanza comparazione molto piú danno vi farebbe el perdere, che non vi facessi utilitá el vincere, perché la gloria e reputazione vostra è oggi grandissima, e tale che e’ non si ha notizia di uno capitano sí glorioso in tutta la cristianitá. Vincendo, non darete ammirazione a nessuno, e se ne crescerá di poco la gloria vostra, perché a nessuno sará nuovo che el Gran Capitano vinca; perdendo, non è cosi, perché una mala fortuna di uno giorno solo vi priverrebbe di tutti li onori e trionfi acquistati colla fatica e pericoli di tanti anni: perderesti quello splendore di essere invitto e quello tesoro che non si può pagare né estimare, né se li può fare comparazione delle ricchezze che si potessino acquistare nella vittoria, perché questo disegno è fallace, e si vede quante volte da’ re e’ benefici grandi sono pagati con grande ingratitudine. Ed inoltre non vale tanto questa speranza, che per quella si debba mettere in pericolo una cosa tanto preziosa quanto è la fama e lo onore.

Dilettasi qualche volta la fortuna di fare simili tratti, ed è proprio lo esercizio suo di bassi fare grandi e di grandi ridurre a grado piccolo; e quanto piú l’ha pel passato favorite le virtú vostre, tanto piú è da dubitarne, perché el costume suo è di non stare mai ferma con uno medesimo, e rarissimi si truovano coloro a’ quali la sia stata continuamente propizia. Leggesi tanti antichi capitani, Pompeio, Annibaie, Marcello, e nella medesima Italia Belisario sommo uomo, el quale mandatovi da Iustiniano imperadore, tornò doppo qualche anno in Grecia al suo signore, avendo acquistate grandissime vittorie e trionfi; dove stato qualche tempo, ed essendo perturbate le cose di Italia, vi fu di nuovo rimandato, e nondimeno non