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VI

[Sullo stesso Argomento.]

In contrario.


Le diversitá delle opinioni, Gran Capitano, e le dispute che vi si fanno, sogliono piacere a chi ha a fare la resoluzione, perché chi ode le ragione contrarie suole meglio discernere la veritá, né anche debbono dispiacere alle parte, quando la sorte dá loro prudente giudice e che le si oppongono non per proprio interesse, ma principalmente per amore del vero. E se in nessuna quistione fu mai bisogno di savio giudice, e che considerassi lo intrinseco delle cose, è di bisogno in questa, dove è necessario che la prudenzia sia tale che con solida elezione vinca e’ vani appetiti, e seguiti piú tosto la utilitá nascosta drento, che lo splendore apparente di fuora. Io confesso che accettando questa impresa e vincendo, ne risulterá verisimilmente grande augmento alle cose vostre; ed anche credo che secondo le considerazione che si possono fare de’ futuri eventi delle guerre, voi vi possiate promettere la vittoria, quanto mai potessi alcuno capitano che andassi in guerra. Ma io so anche che nessuna cosa è tanto incerta, quanto li esiti delle guerre, sulle quali ogni leggiere disordine, ogni minimo caso suole qualche volta essere di momento grandissimo. Né si può promettere la vittoria chi ha la giustizia della causa, vedendosi ogni dí vincere chi combatte per la ingiustizia; né si può el capitano assicurare in sulla sapienzia sua, la quale se è bene di gran momento non opera el tutto, perché