Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/69


ricordanze 63

furono presenti alla elezione, Adovardo Canigiani e Bartolommeo di Pagnozzo Ridolfi. Ebbi sette fave nere ed una bianca, che fu di Giovacchino Guasconi. Venne fatto la prima volta Tommaso Spini, ed io insieme con altri fui cimentato tre volte, e non si vincendo nessuno, perché io ero di piú fave che me ne mancava una, fui rimandato solo a partito, e vinsi con otto fave nere; perché, secondo mi fu detto, Alessandro Mannelli che prima mi aveva data la fava bianca, me la détte nera.

Ricordo come a dí 31 marzo 1509, faccendo la signoria una pratica di cittadini circa a settanta insieme con gli ottanta, perché Antonio da Filicaia, Alamanno Salviati e Niccolò Capponi commessari in quello di Pisa scrivevano che a volere proibire che in Pisa non entrassi vettovaglia, bisognava fare tre campi, io fui chiamato a detta pratica, di che ho fatto ricordo perché fu la prima volta che io fussi mai chiamato a pratica dalla signoria.

Ricordo come essendo vacata la avvocazione del capitolo di Santa Liperata1 per la morte di messer..... e di messer Antonio Malegonnelle, e non essendosi mai rifatti gli scambi, messer Cosimo de’ Pazzi arcivescovo di Firenze richiese el capitolo che gli facessino per compiacerne a Ormanozzo Deti suo cognato, el quale raccomandò a tutti e’ canonici molto strettamente, e però a dí 16 di aprile 1509 si elessono, e fumo messer Ormanozzo ed io. Funne operatore messer Francesco Minerbetti archidiacono per farne piacere a Iacopo Salviati, e messer Tommaso Arnoldi e messer Averano Giugni, mossi ancora per memoria di messer Rinieri mio zio; e per opera di Iacopo Salviati ebbi molto favore. Fui nominato da messer Giuliano Tornabuoni; fu cosa di poco utile ma molto onorevole per la qualitá del luogo, per esservi stati sempre e’ primi dottori di Firenze, ed andoronvi a partito messer Antonio Strozzi, messer Francesco Gualterotti e molti altri dottori.

  1. In margine: uno ducato ed una oca per ognisanti.