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36 memorie di famiglia

state sendo gli inimici accampati a Monte a San Sovino, e deliberandosi per la importanza del luogo dargli soccorso, tornandosene messer Luigi a Firenze, Iacopo vi fu mandato colle genti, ed accozzossi con messer Bongianni che vi era andato prima per difesa del paese. Stettonvi molti dí ed in vari pareri circa al modo del soccorso ed e’ luoghi dove dovessino alloggiare; feciono una triegua cogli inimici per parecchi dí, e finalmente quello luogo si dette agli inimici. E benché el capitano duca di Ferrara ed e’ commessari n’avessino gran carico in Firenze, pure la veritá fu che quegli uomini si potevano tenere un pezzo, e dettonsi per tristizia.

L’anno seguente 1479, sendo venuto all’improviso el signore Ruberto da Sanseverivo insino in sulle porte di Pisa ed alloggiato in val di Serchio, Iacopo fu mandato subito a Pisa, dove poi sopraveune el duca di Ferrara nostro capitano, ed in compagnia sua messer Bongianni. Dove sendo stati alcuni dí, ed espedito quella parte di guerra felicemente perché cacciorono gli inimici, el duca e messer Bongianni se ne andorono al Poggio Imperiale nel campo si faceva dalla banda di Siena, ed Iacopo andò in val di Chiana nel campo si disegnava contro a Perugia, dove aveva a intervenire el signore Ruberto Malatesta nostro capitano, ed el signore Carlo da Montone soldato de’ viniziani, nel quale si faceva grande fondamento per essere fuoruscito di Perugia, ed avervi pure drento amici assai e credito grande rispetto alla memoria del padre e la riputazione sua. Venne el signore Ruberto, e conte Carlo si morí; e nondimeno seguirono nella impresa faccendo scorrerie e pigliando luoghi di poco momento, perché come volevono sforzare un luogo grosso, ne veniva el duca di Calavria in aiuto, el quale avendo uno esercito piú gagliardo che non era alcuno de’ nostri dua da per sé, si era alloggiato in un luogo in mezzo fra Perugia e Siena, e come uno de’ dua eserciti si moveva, subito si gli volgeva contro, in modo che era forzato a ritrarsi; e però Iacopo con parere etiam del signore Ruberto ne scrisse a Firenze, confortando a volere unire insieme questi dua eserciti, che sarebbono stati piú forti che