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nota 377

punitore, e si renderebbe lo ardire a lui di tentare di nuovo delle cose che ha fatte, ed agli altri si darebbe animo di seguitar lo esemplo suo. Cosi v’arebbe nociuto questa legge dello accusare, e quella cosa che si credette che avessi a aprire la via alla sicurtá della libertá sarebbe el principio del pericolo.

Ma passiamo ormai a’ furti ed alle rapine sue, alle prede fatte per sua causa, che è la altra parte della accusazione, le quali non sentirete minore né manco perniziose e scelerate che siano state le altre cose sue, le quali io vi prego cittadini che udiate pazientemente e che udendo tante indegnitá, tanti vostri danni, non vi concitiate a furore, non lapidiate questo mostro; lasciatelo, poi che le cose sue qui, gastigare a’ giudici, perchè se bene sarebbe forse stato utile, innanzi che fussi accusato, averlo esterminato, averlo abruciato in casa, averlo per eterna memoria tagliato a pezzi in sulle porte di questo Palazzo o quivi a’ piedi di quella Iudith, acciò che uno luogo medesimo fussi memoria dell’onore di chi ha conservato la patria e del supplicio di chi l’ha oppressa, pure ora potrebbe essere di malo esemplo amazzarlo mentre dice la causa, mentre che è innanzi a’ giudici. Lasciate correre el giudicio: avete giudici uomini prudenti, uomini virili, integri, amatori quanto si può della nostra libertá: non possono errare per non cognoscere quanto importi questa condannazione, non sono per temere minacci vani, non per lasciarsi corrompere a prieghi o altri mezzi, sanno la vostra voluntá, non è pericolo che la giustizia sia violata, che della salute commune sia tenuto poco conto, non finalmente che se a loro non è mancato chi accusi, né a me manca materia di accusare, che a noi... 1 manchi giudici.

Io dico che messer Francesco Guicciardini ha rubato in questa guerra infinita somma di danari; ha per potergli rubare concesso a’ nostri soldati che vivino a discrezione nel nostro paese, che non vuole dire altro che consentirgli che rubino e saccheggino ogni cosa come inimici; e quella autoritá che gli era stata data per difendere e conservare lo stato nostro l’ha usato a metterlo in preda. Credo che el medesimo abbia fatto in quello della Chiesa, ma io lascio agli altri querelarsi delle ingiurie loro: le nostre sono si grandíi che areno che fare assai per noi medesimi. Non parlo calunniosamente, non accusatoriamente, perché è cosa che ha tanti testimoni, tante pruove, che non si può nascondere, non si può sfuggire (su tergiversare non canc.): non dice questo uno solo, non dua, non tre nè quattro né sei né dieci, non persone sospette non inimiche tue, non persone che non temessino a darci calunnie false, ma lo dice cento dugento trecento cinquecento mille uomini, lo dice finalmente uno esercito intero, uno esercito beneficato da te, uno esercito che stava a ubidienzia tua, uno esercito che arebbe avuto timore di te a accusarti a torto, arebbe

  1. Parola di incerta lettura.