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memorie di famiglia 27


Fu uomo animoso e di buono cervello ma un poco furioso e volonteroso nelle cose sue, che fu causa di fargli pigliare molte imprese di che riuscí con poco onore. Nelle cose dello stato fu partigiano de’ Medici, e per loro si sarebbe assai adoperato, massime innanzi agli ultimi tempi ne’ quali non si tenne molto bene contento di Lorenzo. Circa alla conscienzia fu netto ne’ fatti della roba di altri, e veddesene lo effetto che benché avessi quattro moglie, non avessi figliuoli legittimi, avessi lo stato grande ed assai fattorie che erano di piú utile che oggi, e godessi etiam molti anni le entrate del figliuolo prete, nondimeno lasciò poche sustanzie. Circa allo stato arebbe per sua grandezza fatto ogni cosa: fu uomo molto liberale e magnifico; fu molto servente e tanto che n’aveva gran carico, perché gli aiutava e raccomandava a’ magistrati sanza distinzione o de’ casi o delle persone. Fu uomo di corpo bello, statura grande e bianco, e gentile aria, e di complessione molto robusta, che si vedde ed in tutta la vita che fu sanissimo, e nella morte, che benché fussi di ottanta anni morí con grandissima fatica e passione come se fussi giovane. Fu libidinosissimo etiam vecchio circa le femine, e sarebbesi posto a scherzare colle sue fante, ed a motteggiare etiam per la via con qualche vile donna avessi riscontro, sanza rispetto alcuno o della etá o della degnitá sua.

Ebbe tanti onori quanti poteva avere uno cittadino, perché oltre alle commesserie, legazioni ed uffici di fuora, e lo essere stato tre volte gonfaloniere di giustizia, fu etiam tre volte de’ signori, de’ dieci infinite volte, accopiatore molte volte, di tutte le balie si feciono a suo tempo, e nello 80 fu de’ trenta che ebbono a riformare lo stato, e fuvi ancora Iacopo suo fratello. Ebbe amicizie con molti gran maestri e massime col duca Galeazzo, e prima col duca Francesco, col quale ebbe anche familiaritá assai. Fu etiam grande amico del conte Iacopo Piccinino, ritenendo la amicizia con lui che era stata fra Niccolò Piccinino e Piero di messer Luigi loro padri. Ebbe lungo tempo strettissima dimestichezza con Federigo duca di Urbino, ed insieme spesso si scrivevano; ma di poi per