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ESTRATTI SAVONAROLIANI

11 di gennaio 1494 [1495].

Fate quattro cose: prima, el timore di Dio; secondo, el bene commune; terzio, la pace universale; quarto, la riforma; e se fate questo, Firenze sará piú gloriosa e piú ricca che mai; e se avessi fatto quanto t’ho detto, aresti ora riavuta Pisa, e si saria dilatato lo imperio tuo, ed io arei detto, a quelli che governano, el modo che avevano a tenere e dove si sarebbe dilatato; ma la vostra incredulitá non merita che io te lo dica: e piú ti dico, che se tu non farai quello t’ho detto, io me ne voglio andare a Lucca a predicare; la quale sará poi forse lei la eletta di Dio, ed io piangerò la tua desolazione e le tue tribolazione.

Andai per te al re di Francia e lo placai, non io, ma Dio; che sapevo el secreto che tu avevi a andare male, Firenze.

Firenze, se tu sarai ingrata, Dio fará a te come a Ierusalem, che ebbe l’ultimo esterminio, perché t’aveva eletta come elesse Ierusalem.


13 januarii.

Io sono certo di quello ho predetto, piú che io non sono che io tocco questo legno; perché questo lume è piú certo che non è el senso del tatto, ed è giá 15 anni e forse 20 che io cominciai a vedere queste cose; ma ho cominciato a dirle da 10 anni in qua; e prima dissi qualcosa a Brescia dove io predicai: di poi volle Dio che io venissi a Firenze che è lo ombilico di Italia, perché tu ne dessi notizia alle altre cittá di Italia. Credi adunche Firenze, e non pensare che sia passato el flagello, perché io vedo la spada che torna indrieto;1 la Chiesa s’ha a rinnovare; il

  1. In margine: Carlo che era nel reame.