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218 oratio accusatoria

che uscissi fuora non uno instrumento, non uno ministro del papa, ma uno compagno, un fratello, uno altro se medesimo. Le quali cose sí grande e sí rare non si può credere che gli avessino date da principio ed accresciute ogni di doppo l’averlo provato, se non l’avessino trovato confidentissimo e tutto loro, tutto tirannico: massime che se uno di loro solo gli avessi fatto questi favori, si potrebbe dubitare che fussi proceduto da qualche falsa opinione, da qualche similitudine di natura, da qualche conformitá di influsso; ma quando io veggo che è stato grato, che è stato accetto, che è stato confidatissimo a tutti, a Leone, a Clemente, a Giuliano, a Lorenzo, insino a madonna Alfonsina, donna come sapete propriissima ed inumanissima, non debbo giá credere che tutti si siano ingannati, che tutti avessino qualche inclinazione simile alle sue, che tutti fussino nati sotto una medesima stella di lui. La conformitá di natura, lo influsso è l’averlo trovato amatore delle tirannide, inimico della libertá della sua patria; questo è stato el vinculo, questa è stata la coniunzione, questo è stato el mezzo di approvarti, di farti tanto grato a loro; della quale se tu fussi mancato, saresti mancato della principale parte, del primo fondamento che negli uomini desiderano e cercano e’ tiranni; e non avendo quello che loro vogliono e stimano piú che altro, non saresti stato loro tanto grato, tanto accetto, non saresti stato un altro se medesimo.

Sento, giudici, quello che lui risponderá in questo luogo per offuscare una cosa chiarissima: che forse ricercavano appetito tirannico in quelli che adoperavano in Firenze, ma che lui gli serviva di fuora in cose dependenti dalla Chiesa, le quali appartenevano a loro come a príncipi, non come a tiranni; narrerá la integritá, la fede, la sufficienzia sua, e’ pericoli corsi molte volte, e cercherá tirare a sua laude e suo onore quello che è eterna sua macula, eterno suo vituperio.

Io vi confesso, giudici, che questa difesa mi spaventerebbe, mi farebbe vacillare lo animo, perché la è, prima facie, verisimile e magnifica; ma mi conforta la prudenzia vostra, la notizia che io so che voi avete delle cose, el cognoscervi tali