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206 oratio accusatoria

eri giá ricco, quando eri in su guadagni grossissimi, quando avevi giá passato quaranta anni, in modo che non si può averti né misericordia né perdono; e se in tale etá, in tale esperienzia hai cominciato a diventare tristo, né ti sei curato di perdere el nome di buono, quanto piú facilmente ora e con quanto minore rispetto, pure che n’avessi occasione, continueresti nel male! Rimuovi adunche questi tuoi testimoni lombardi e romagnuoli, queste tue carte mendicate dalle comunitá, perché né fo difficultá di accettare né durerei fatica di riprovarle. So bene come si vive in coteste cittá, so che quegli uomini che non ebbono mai né libertá né imperio, cognoscono solo lo interesse loro, ed el fare piacere a piú potenti di loro; non hanno nelle cose loro gravitá, non vergogna, non conscienzia; sono non manco servili con l’animo che con la necessitá; una raccomandazione in Lombardia di uno conte, uno priego in Romagna di uno governatore, uno cenno di uno vescovo non che di uno cardinale, gli farebbe ogni dí fare mille sagramenti falsi; e quello che fanno a casa loro e che si sanno per ognuno, che conto credete che tenghino di farlo negli interessi di altri, ed in luogo dove pensano che non sia ripruova? Non fui mai io in Lombardia né in Romagna, ma non sono però sí povero di amici, né ha alla fine sí poche forze la veritá, che se la importanza della causa consistessi in questo, non mi fussi dato l’animo affogarti nelle lettere e ne’ testimoni, ma per essere cose leggiere e di nessuno momento, mi pare perdere queste poche parole che io ci consumo drento, e mi incresce che tu abbia perduto la spesa e la fatica per condurre in qua tanti suggelli.

È adunche il furto chiaro ma non giá la quantitá, perché la non ha regola, non ha misura, non ha certezza; tanto ha rubato quanto ha voluto; pensate dunche quanto è stato; non vi aggiugne giá lo arbitrio mio, non lo capisce la immaginazione, come s’ha dunche a liquidare? Giudicherete che quello che non potrá fare constare legittimamente d’avere speso, tanto abbia a restituire, perché chi è debitore alla entrata è obligato a provare la uscita. Si farebbe cosí in ogni uomo