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154 relazione della difesa di parma

le condizioni sue se mi dimandassino qualunque cosa mia la darei loro volentieri, ma che dimandandomi cosa che mi era stata confidata da altri, non potevo disponerne sanza voluntá de’ patroni; e che in particularitá dicessi al signor Federico che io non li volevo essere manco cortese che fussi stato lui a noi quando vi eravamo stati a campo, perché come ci aveva lasciato el Codiponte, cosí avevo io deliberato lasciarlo a lui; sperando che etiam lui non userebbe meco minore cortesia che avessimo usata noi, che non gli avevamo tolta la terra, e cosí speravo che lui sarebbe cortese a non la tôrre a noi. Entrò adunche in Codiponte a venti ore, ed alloggiò la gente sua drento, eccetto e’ cavalli leggeri, quali mandò alla Certosa e verso l’Enza per impedire se venissi alcuno soccorso.

El dí e la notte sequente non si fece altro; attendemo a fare buona guardia, e come accade in uno popolo imbelle e timido, a ogni piccolo strepito si faceva tumulto e gridava alle arme; ed ancora che io avessi ordinato che sanza mia commissione o segno non sonassino campane, tamen era impossibile tenerle; in modo che eravamo in continui rumori, ne’ quali io osservavo presentarmi subito a quello luogo dove el romore si levava: il che era di molta utilitá, perché la presenzia mia levava molti disordini; ed el dimostrare io di non temere dava ardire assai alla moltitudine.

La mattina sequente a dí 20 arrivò el signor Marcantonio e le gente franzese e la fanteria viniziana, in modo che in tutto erano intorno a Parma da quattro in cinquemila fanti, cinquecento cavalli leggeri de’ viniziani, e trecento in quattrocento lance franzese; e perché si erano persuasi non avere contrasto, non menorono altra artiglieria che dua falconetti. Avevano nel venire preso Giovan Francesco Cerrato cittadino di Parma, buono mercatante, ed avendolo per mezzo del conte Cristoforo Torello che era con loro, bene persuaso che erano cinquemila fanti e che aspettavano cannoni, e che era impossibile che la terra si difendessi, lo lasciorono perché venissi drento; il che io sentendo, conobbi era come pigliare el veneno, ma el non ammetterlo non mi saria stato comportato;