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libro primo 81


Chi ha ordinato queste cose ha avuto buoni fini, ma non ha avertito particularmente a tutto quello che bisognava; né me ne maraviglio, perché non vive nessuno che abbi mai veduto la cittá libera, né che abbi maneggiato gli umori delle libertá, e chi gli ha imparati in su’ libri, non ha osservato tutti e’ particulari e gustatigli, come chi gli cognosce per esperienzia, la quale in fatto aggiugne a molte cose dove la scienzia ed el giudicio naturale solo non arriva.

Tornando a proposito, non veggo in effetto che ragione alcuna abbia a volgere gli uomini a ristrignere e riordinare bene el governo populare, se non una: se alla cittá venissi qualche travaglio che evidentemente si cognoscessi essere causato dal cattivo governo; e se questo sará piccolo non basterá a fare lo effetto; se lo desideriamo grande, potrebbe essere tanto che porterebbe troppo del vivo e ci metterebbe in troppo pericolo, perché e’ colpi non si danno a misura, e male vanno le cose, quando non si può sperare di avere bene se non si ha prima el male.

Ma considerate piú oltre: non avendo questo governo uno timone fermo, oltre alla larghezza che tuttodí andrá crescendo, se comminciano a nascere tra noi e’ dispareri e le divisione, le quali è impossibile che in uno governo simile non naschino, dove si troverrá la cittá? Chi la medicherá? Chi la riordinerá? Chi metterá freno agli appetiti non ragionevoli degli uomini, o con autoritá o con timore? Aspettiamo noi che lo abbia a fare el consiglio grande? Sono mali che hanno bisogno di piú savio e di piú esperto medico. Farannolo e’ magistrati, che non stando in offizio piú che dua, tre o quattro mesi, aranno piú facilitá di guastare che di acconciare? Farannolo e’ cittadini principali che saranno immersi piú che gli altri nelle divisioni? E se alcuno vi sará di animo purgato, si troverrá con poca reverenzia appresso agli altri e con nessuna potestá.

Considero piú oltre che la cittá nostra è oramai vecchia, e per quanto si può conietturare da’ progressi suoi e da la natura delle cose e dagli esempli passati, è piú presto in declinazione che in augumento. Non è come una cittá che nasce