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E se lui mi replicherá che continuandosi quello governo, che, se non Piero, potrebbe pure essere accaduto che una volta fussi venuto di loro uno di si poca prudenzia che arebbe fatto quello di che lui temeva, io replicherò che oltre agli ostacoli che faceva a questo el modo del governo, che el parlare mio si mosse secondo e’ termini che noi ci trovavamo ed eravamo per trovarci qualche decina di anni, ina non ho tolto giá assunto di parlare dello infinito, perché in uno stato e grandezza di una famiglia non si può sperare la perpetuitá. E di piú vi dirò che el medesimo pericolo ha seco uno governo populare, perché quando le cose si disordinano e vengono a quella ultima licenzia, ha anche lui e’ suoi estremi mali, come voi sapete meglio di me, e gli esempli sono molti e manifesti. E se questo è difficile, il che non voglio ora disputare, non ammetto giá, come diceva Pagolantonio, che con facilitá el governo vostro migliorerá da quello che è di presente e si limerá alla giornata e riducerá in termini che saranno laudabili e ragionevoli. Io dubito che piú tosto sará el contrario, perché el fondamento de’ mali di questo nuovo governo nascerá dalla larghezza e dal volere ognuno non solo gli utili ed uffici ordinari, ma etiam tutti e’ primi gradi ed onori importanti della cittá. El principio suo ha seco questa impressione ed opinione degli uomini, perché non nasce doppo uno governo di mezzo, ma doppo uno stato stretto caduto giú furiosamente, e però ognuno va sanza misura al contrario, ed essendo lo arbitrio delle cose in mano della moltitudine che è quella che favorisce la larghezza, io non so che si possa sperare, né pensare a altro che a allargare, e chi proporrá cose che tendino a questo fine, sará molto piú udito ed inteso che chi proporrá el contrario. Non ci veggo per ora altro freno che questo delle piú fave, el quale se durassi, taglierebbe molte esorbitanzie; ma come si vedrá che le piú fave ristringhino, gli sará contro ognuno, e vedrete che saranno levate via e di necessitá si allargherá ogni cosa, perché ognuno pretenderá allo stato, ed in ognuno entrerrá la ambizione insino di essere chiamati alle pratiche ed a’ consigli delle cose importanti in modo che si faranno a centinaia.