Pagina:Guicciardini, Francesco – Dialogo e discorsi del reggimento di Firenze, 1932 – BEIC 1843020.djvu/85


libro primo 79


che circa el disordinare la giustizia o le leggi, e gravare le borse piú che el solito, e circa le altre cose che concernono el buono e pacifico vivere. Anzi a questo giovava piú la autoritá che lui aveva ristretto in sé, perché era manco necessitato a comportare a’ cittadini principali le cose mal fatte; il che non avevano potuto bene fare né Cosimo, né Piero suo padre, perché non avendo preso tanto piede quanto prese poi lui, la autoritá di parecchi cittadini era si grande che erano comportate loro infinite estorsioni.

Non sapete voi come fu governato Firenze dal 34, e massime poi che Cosimo invecchiò ed infermò, insino a tanto che Lorenzo cominciò a fondare le cose sue, e quanto doppo questo tempo fu ognuno piú sicuro e manco oppressato che prima? Né con tutti e’ modi e natura di Piero, si disordinò la giustizia e la sicurtá e quiete de’ cittadini; né lo cognobbi però io mai di natura si bestiale che si avessi a temere da lui che disordinassi e rovinassi el vivere della cittá. Le cose che vivente suo padre gli dettono cattivo nome, non furono altro che certe caldezze da giovane, delle quali se ne vede tuttodí in chi ha e’ medesimi anni che aveva lui e molto minore licenzia; cose che non toglievano la speranza che negli anni piú maturi non avessi a avere la debita maturitá e prudenzia. E chi considerrá bene el procedere suo doppo la morte del padre, dico nel governo dello stato, non ci troverrá drento indizi di crudeltá o di sangue alieni da’ nostri costumi. Che piú manifesto segno delle cose di Lorenzo e di Giovanni di Pierfrancesco, e di Cosimo Rucellai e forse di Bernardo, che furono machinazioni contra lo stato e contra Piero, e pure furono governate piacevolmente? In che io vi confesso che valse assai el consiglio de’ principali dello stato, perché Piero era stato indiritto da qualcuno a cattiva via; ma se fussi stato di natura sanguinoso o implacabile, non si sarebbe lasciato persuadere da noi, e se voi negate questo, bisogna mi consentiate che, come io ho detto di sopra, el modo del governo era tale che facilmente si ritirava dalle cose disoneste. Però di nuovo dico che a me non pare che Piero fussi per conducerci a quegli ultimi mali che diceva Pagolantonio.