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libro primo 69


lare si portano de’ pericoli per non fare o per fare tardi le imprese necessarie, che ci è el contrapeso, perché con la medesima ragione si astengano da pigliare le imprese non necessarie e pericolose, che è una di quelle cagione che fa spesso rovinare e’ principi, che molte volte per ambizione pigliano imprese male misurate, sotto le quali alla fine periscono; vi dico che anche in questo errano piú e’ populi, perché considerano manco, intendono manco, cognoscono manco, e però riputando spesso facilissimo quello che poi si scuopre difficillimo, sotto una leggiere speranza, sotto uno debole fondamento si imbarcano in imprese pericolosissime. A tempo de’ padri nostri, fatta che fu la pace della prima guerra col duca Filippo, Niccolò di Stella entrato con certe genti in quello di Lucca, doppo avere preso alcune castella, propose alla nostra cittá che volendolo aiutare gli darebbe in breve tempo Lucca. Ed ancora che questa offerta fussi gagliardemente contradetta da Niccolò da Uzzano e da altri savi, che consideravano la cittá nostra essere stracchissima per la guerra passata, la impresa diffícile per l’odio che ci portano e’ lucchesi, e perché e’ non era verisimile che el duca, che vi poteva facilmente ovviare ed era grandissimo inimico nostro ed aspirava al dominio di Toscana, ce la lasciassi vincere, nondimeno la voglia traportò tanto la moltitudine, che sanza considerazione deliberorono ne’ consigli del popolo e del commune la impresa; donde quanti mali seguissino credo lo sappia ognuno di voi. Potrei allegarvi molti altri esempli, e della medesima Lucca e di altro, ma gli lascio indrieto per non essere si lungo, e molto piú perché, se io non mi inganno, questa Pisa ve ne fará vedere molti.

La recuperazione di Pisa è giustissima e molto necessaria; la impresa pare facile perché è una cittá sola, povera e male abitata, noi a rispetto loro, ricchi, potenti ed abbondanti di ogni provisione; e pure chi considererá piú drento, la vedrá molto diffícile, perché è forte di sito per e’ fiumi tra’ quali è posta e per avere el paese paludoso in modo che per molti mesi dell’anno non si può calpestare; ed è anche forte di