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62 dialogo del reggimento di firenze


pace onorevolissima per noi e tanto sicura quanto si poteva desiderare se fussi durata. Fu cognosciuto da Nicolò da Lizzano e da qualche altro savio questo inganno, e che egli non desiderava pace ed amicizia con noi, ma di levarsi con questo modo lo ostaculo nostro per potere stabilire le cose sua di Lombardia ed acquistare Genova, e poi attendere a opprimerci; ed ancora che nelle pratiche e ne’ consigli mostrassino questo pericolo, nondimanco el nome della pace piacque tanto a’ mercatanti ed al popolo, che rifiutati e’ consigli de’ savi accettorono el partito proposto. E dove sicuramente e con poca spesa arebbono potuto interrompere lo augumento del suo inimico, bisognò che poi entrassino in lunghissime e pericolosissime guerre, nelle quali si consumò tesoro infinito e si messe assai della dignitá della cittá; perché la fu constretta collegarsi co’ viniziani con le legge che parvono a loro, né si potette assicurare da quello pericolo sanza farne nascere un altro, cioè fare grandi e’ viniziani che sono sempre poi stati formidolosi allo stato nostro.

Morto Filippo predetto, e’ viniziani pensorono di usurpare el ducato di Milano, che non era altro che la via di insignorirsi presto di tutta Italia; e questo pericolo fu nel principio si poco considerato da’ nostri cittadini, che se la cittá fussi stata in uno governo di molti, è certissimo che non vi si provedeva. Ma la grandezza di Cosimo fu cagione che noi ci ristrignemo col conte Francesco e lo aiutamo di sorte che diventò duca di Milano; il che se non si fussi fatto, sarebbe, giá sono molti anni, di altri quello che per grazia di Dio e per la autoritá e prudenzia di Cosimo è ancora nostro. Di queste cose sono infiniti gli esempli nelle istorie moderne e credo anche nelle antiche, e’ quali riandare sarebbe superfluo.

Né negherò per questo che anche uno governo stretto non faccia qualche volta degli errori, ma sanza comparazione minori e piú di rado; perché oltre a quello che è detto, che piú vigila, piú intende, piú cognosce uno o pochi che tanti, ci si aggiugne che el provedere a’ pericoli, lo ovviare a’ principi non si fa communemente sanza qualche spesa, sanza