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libro primo 47


Soderini. Io dirò una parola circa a questo: io non so se le elezione del popolo saranno tanto cattive quanto voi presuponete, poi che si è ordinato el vincere per le piú fave; perché avendo a concorrere tante opinioni insieme, spero pure che el piú delle volte el maggiore numero giudicherá bene, e di questo veggo lo esemplo in Vinegia; né mi pare che si abbi a fare coniettura da quelle poche elezione che si sono fatte in questi principi, perché ancora ogni cosa è piena di appetiti vani, di sospetti e di confusione, umori che si purgheranno in brieve tempo; e fatta questa digestione, io ho speranza che le elezione del consiglio, massime negli offici piú importanti, saranno assai ragionevoli.

Bernardo. Potrebbe forse essere vero quello che tu di’, se questo modo delle piú fave durassi, ma che sicurtá hai tu che gli abbi a durare? Io per me credo che se le elezione si andranno limando come sarebbe ragionevole, che tutti questi che amano la larghezza, e’ quali sono grandissima parte, saranno contrari a questo modo; e se e’ si abbatterá che ne’ signori o ne’ collegi siano una volta tanti di loro che possino conducere ne’ luoghi larghi una provisione di levare le piú fave, lo faranno subito e si vincerá. E se e’ non potranno per questa via, non mancherá loro al peggio el non vincere in consiglio grande né offici né provisione, tanto che sará necessario che e’ migliori cedino a’ piú; massime che con questo modo non bisognerá che e’ duo terzi siano d’acordo, ma basterá si ristringhino tanti, che impedischino el vincere. Ed a questo se voi avessi pensato da principio si sarebbe forse potuto fare qualche rimedio.

Soderini. Ed a questo ed a molte altre cose che non si possono cognoscere ne’ principi, si potrá col tempo pigliare qualche buono ordine. Non solo ne’ governi, ma nelle arti, nelle scienzie ed in ogni altra cosa, non furono mai perfetti e’ principi, ma si va aggiugnendo alla giornata secondo che insegna la esperienzia.

Bernardo. Io non voglio entrare per ora in questo ragionamento, perché mi pare essere certo che in altro luogo