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libro primo 43


e’ gradi delle persone sono distinti, e ne’ governi bene ordinati non si debbono confondere; el terzo, fargli girare in una parte solo della cittá, escludendone, come per legge, quasi sempre un’altra. L’ultimo di questi errori è ingiusto, el secondo è disonorevole, el primo è dannoso al publico.

A me pare che avendo voi, o per dire meglio chi ha ordinato questo governo nuovo, rimesso al consiglio grande la elezione di tutti gli offici, che non si possa aspettarne altro che molti errori, perché el popolo non sará buono giudice delle qualitá degli uomini, né misurerá con diligenzia quanto pesi ognuno, anzi andrá alla grossa e si governerá piú con certe opinioni che andranno fuora senza fondamento, e per dire meglio con certi gridi, che con ragione. Però vedrete che spesso sará messo ne’ primi gradi chi non sarebbe atto a governare la casa sua, e che aranno piú corso e piú fave certe persone riposate e da sapere fare poco bene o poco male, che gli uomini savi ed atti a’ governi. E’ populi danno spesso piú riputazione a chi se la guadagna col non fare nulla e con lo stare cheto, che a chi l’ha meritata col sapere fare; e se pure uno fa qualche pruova che gli piaccia in una spezie di cose, lo adoperano senza distinzione a un’altra tanto lontana da questa, quanto, come dice el proverbio, è el gennaio dalle more, imitando e’ medici poco pratichi che mettono al capo quelli unguenti che non hanno proprietá a altro che allo stomaco. Ed essendo el corso della cittá fondato, come sapete, in sugli esercizi ed in sulle botteghe, non sará col consiglio poca scala allo stato ed al governo, lo avere nome di attendere sollecitamente a queste. Però vedrete spesso e’ gonfalonieri di giustizia, e’ dieci della balia e gli altri magistrati che hanno el peso d’ogni cosa, andarne in mani che ve ne verrá compassione. Si aggiugne che questo governo è stato principiato con uno certo nome ed opinione di larghezza, che si fará tuttodí a gara a allargarlo; perché ognuno pretende a’ primi onori, e tale che è stato in villa trenta anni e non ha notizia alcuna delle cose della cittá, è corso qua a furore, persuadendosi di avere a essere de’ primi del suo quartiere.