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372 indice dei nomi



Roma (e Romani), suoi modi di governo, 68; sua arte e disciplina militare, 92; ricordate le sue storie, 93; difetti dei suoi Consigli, 102; i suoi consoli, 104, 108; confronto dei suoi ordinamenti con quelli di Sparta, di Venezia e con quelli da introdurre a Firenze, 104-5, 112; tentativi dei Decemviri contro la libertá, 108; del suo senato, 115; elezione dei suoi re, 135; disordine del governo e forza militare, 139; vi si elessero magistrati giovani, 147; del suo reggimento, 148 segg.; sua grandezza e decadenza, 157’; ricordate le congiure contro la libertá, 164-5; modo di eleggere i magistrati, 183, 193; come limitò le possessioni, 201; della legge agraria, 213; sue milizie cittadine, 221 e loro vantaggi, 222; come si dava il diritto di eleggere, 224; disordine derivante dal voto popolare, 226; del suo senato, 241; ricordata, 119, 130, 274.

Rucellai Bernardo, sue macchinazioni contro Piero de’ Medici, 79.

Rucellai Cosimo, sue macchinazioni contro Piero de’ Medici, 79.


Salomone [Salamoile], ricordato, 189.

San Gimignano, sua tradizione di indipendenza, 160.

Santa Maria Impruneta (tempio di), visitato dagli interlocutori del Dialogo, 4.

Santi, v. [Bentivogli] Santi.

Sarzana, suo acquisto, 30.

Savonarola Girolamo, autore del consiglio grande, 19-20; larghezza da lui introdotta, 21-2; sua proposta di appello al consiglio grande, 126.

Scali Giorgio, sua potenza, 23; ricordato, 140.

Scipione, come vinse Cartagine, 222.

Scipioni, ricordati, 147.

Senato (Consiglio dei centocinquanta, o Consiglio di mezzo), da istituire in Firenze allargando gli ottanta (v. Ottanta ), 115 segg., 227; sue facoltá, 116 segg., 121, 125, 126, 128 segg., 133 segg., 137-8, 157, 232, 235, 240-1,243-4, 245-6, 247, 256; modo di eleggerlo e suoi componenti, 120, 241 segg.; come deve deliberare, 121-2, 246, 247-8; se deve aver salario, 126; del farlo perpetuo, 140, 143, 242; modo di moderarne il potere, 149; dell’appello ad esso, 253, 254-5; ricordato, 124, 249.

Senato romano, confrontato con gli ottanta, 115 segg.; vi si eleggevano i re, 135; ricordato, 120, 148, 151, 154, 155, 156.

Senofonte [Zenofonte], suo scritto del principato, 5.

Servio Tullio, sue ottime leggi, 151.

Settanta (consiglio de’), ricordato, 114.

Sforza (famiglia), Lorenzo volle conservarne l’appoggio, 30.

Sforza Francesco, con l’aiuto di Firenze divenne duca di Milano, 62; come si conservò nello stato, 270-1.

Sforza Lodovico (il Moro), sue responsabilitá, 64; nella lega contro i francesi; suoi propositi ambiziosi, 71.

Siena, meno serva di Firenze, 95; del suo acquisto, 159.

Signoria (di Firenze), sua nomina ancora affidata agli accoppiatori, 19; a tempo di Lorenzo, 45; del farla perpetua; durata attuale del suo ufficio, ’104; dell’opportunitá di toglierle la residenza in Palazzo, 112 segg.; sue facoltá, 116, 117, 120, 125, 128,