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28 dialogo del reggimento di firenze


sdegno, anzi disperazione crediamo noi che si generassi neiii animi degli altri, quando vedevano che quello che in loro era peccato mortale si trattava in una sorte di uomini come veniale; che l’uno era trattato come figliuolo della patria, l’altro come figliastro? E quanto era inumana e tirannica quella parola con la quale pareva loro scaricare, anzi per ’dire meglio ingannare la conscienzia, e che giá era venuta come in proverbio: che negli stati si avevano a giudicare gli inimici con rigore e li amici con favore; come se la giustizia ammetta queste distinzioni e come se la si dipinga con le bilancie di dua sorte, l’una da pesare le cose delli inimici, l’altra quelle degli amici! Non voglio aggravare più questo capo, perché si aggrava da se stesso abastanza; però non ne dicendo altro vegnáno al secondo che è la distribuzione degli onori ed utili publici.

Quanto importi questa distribuzione in una cittá è superfluo a dire, ed a Firenze massime dove pagando e’ cittadini per sostentazione della republica le gravezze grande che si pagano, è molto onesto che siano aiutati con quegli emolumenti che sono propri della republica; e tanto piú che essendo el nostro naturale avere avuto quasi sempre la libertá, non interviene a noi come a chi è consueto di stare sotto uno principe, perché giá queste cose, cioè gli onori e gli utili, appartengono a tutti noi e sono commune. Come questi siano stati distribuiti dalla casa de’ Medici lo sa ognuno, perché el principale obietto non è mai stato di dargli a quelle persone che per la qualitá della casa, per le virtú o altri meriti se gli convenghino, ma fargli girare in chi hanno riputato amico e confidente, e contentatone ancora spesso gli appetiti piú leggieri. Lo sappiamo tutti, che non solo le moglie, e’ cagnotti e molte persone basse loro domestiche hanno avuto autoritá in questo, ma se ne è satisfatto insino agli amori. E quello che importa piú ed è manco tollerabile in una republica, una parte grande della cittadinanza ne è stata esclusa quasi per legge, cioè quelle case delle quali non si sono mai voluti fidare, che cominciando dal 34, e’ figliuoli e discendenti loro