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libro primo 27


condizioni degli amici suoi fussino cognosciute da ognuno tanto migliori che quelle degli altri, che ciascuno avessi a desiderare di esser capitolato per suo amico; e credo che per la medesima ragione di potere favorire copertamente le cose degli amici, tenessi sempre alla mercatantia uno cancelliere fatto a mano, il che faceva ancora in tutte le Arti ed offici. E perché credete voi che e’ giudici de’ sei e de’ ricorsi, che solevano a tempo de’ passati nostri essere in tanta riputazione in tutte le parti del mondo, non abbino ora piú credito? Non può essere proceduto da altro che dal sospetto del favore; che giá oggi e’ nostri cittadini non intendono manco della mercatantia che facessino gli antichi, né credo che gli uomini della etá nostra sieno di sua natura più corruttibili che fussino a quelli tempi.

Ma che potren noi [dire] della giustizia criminale, dove senza comparazione si procedeva a gratificare con la mano piú larga? Io non negherò che Lorenzo in veritá desiderava ordinariamente che la cittá ed el paese stessi quieto e che nessuno fussi oppresso e che si osservassino le legge e si vivessi sanza scandoli; ma pure quando e’ delitti erano fatti, gli bisognava fare avere rispetto a’ suoi e passare le cose loro con gli occhi chiusi, overo terminarle molto leggiermente; e questi suoi erano tanti, che infiniti casi nascevano l’anno che si risolvevano con questi fini. Sapete quanti capi, quanti parentadi intratenevano nel dominio per potersene servire a’ bisogni, cioè per avere forze da tenere soffocati e’ cittadini: a tutti questi si conveniva avere rispetto, ed a’ parenti ed amici e partigiani di questi. El medesimo dico in Firenze; e per questa ragione non solo si procedeva spesso dolcemente contro alle ferite e l’altre violenzie, ma si tollerava che e’ nostri cittadini o questi tirannelli di fuora usurpavano e’ beni de’ vicini, degli spedali, delle communitá e delle chiese. Voi ve ne ricordate tutti senza che io ne nomini alcuno; e quanti soprusi di questa sorte si facevano l’anno, che non venivano in notizia, perché gli oppressi tacevano, dubitando col querelarsi degli uomini potenti trovare piú presto nuovo danno che rimedio. E che