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essendo la maggiore parte della etá che ha capacitá, stato fuora di quella, ho poca notizia degli umori suoi. avere acquistato quella notizia la quale col naturale solo è difficilissima a consequire, e tanto piú che essendo io quasi tutta la etá che è atta a gustare e’ travagli degli uomini stato assente dalla patria, si può giustamente credere che io sappia poco degli umori suoi.
Di poi, perché io ne scrivo in tempo nel quale la cittá, governandosi sotto la ombra de’ Medici, è alienissima da questo modo di vivere, donde potrebbe parere cura superflua in ognuno, non potendo non che giovare, pure nè anche publicarsí sanza pericolo, ma in me forse reprensibile. Di poi, perché io ne ho scritto in tempo nel quale la cittá, governandosi sotto l’ombra della famiglia de’ Medici, è al tutto lontana da questo modo di vivere, e però potrebbe parere fatica superflua in me ed in ognuno, non potendo non che giovare, pure né anche publicarsi sanza pericolo, ma in me oltre a questo reprensibile, perchè non può1 passare sanza nota di ingrato o di simulatore.
Perché come dimostrano le faccende grandissime in che mi adoperano e gli onori che m’hanno dati, hanno in me somma confidenzia. E però o sarò tenuto ingrato, scrivendo cose che possono dispiacere e forse nuocere a chi io sono obligato, o simulatore, se loderò quello che in fatto non mi piaccia. E cosí dove gli altri sogliono di simili fatiche aspettare qualche laude, io sarò giudicato presuntuoso, avendo scritto di cose delle quali posso poco sapere, e di piú n’arò nota di ingrato o di simulatore e farò dell’uno e dell’altro. Conciosiachè, come dimostrano le faccende grandissime in che giá dua pontefici di quella casa, Leone e Clemente, mi adoperano, e gli onori con utilitá che ho avuto da oro, non si può negare che non abbino in me somma confidenzia, e che io non abbia alla casa de’ Medici estraordinaria obligazione, e cosí non potrò, sanza fuggire nota di ingrato, dire che mi piaccia la ibertá della cittá, che non può essere se non con la ruina loro, nè lodare quello che in fatto non mi piacessi, se non con nota di simulatore. Potrò anche essere ripreso2 da chi saprá precisamente el tempo nel quale ho scritto queste cose, perché avendole cominciato a scrivere a tempo di Leone, trovandomi
  1. in me di piú reprensibile non potendo
  2. essere maggiormente ripreso