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del modo di ordinare il governo popolare 231


siglio; bene mi piace che non vi si possi parlare su publicamente, se non per ordine della signoria ed in favore di quello che si propone, perché se fussi data la libertá a ognuno del suadere e dissuadere faria mille confusione. E sarebbe quello bene, quando le non fussino state esaminate in altro luogo, ma venendo giú in consiglio digestite e discusse prima ne’ luoghi piú stretti e giá presupposte utile, non è necessario che le si disputino, né è ordinata la approvazione del consiglio per riesaminarle perfettamente di nuovo, ma perché avendo le legge a legare ognuno, che e’ non si possa dire che le siano state fatte da pochi e sanza universale consenso, ed anche per dare uno freno a’ consigli stretti che e’ non facessino qualche legge in alterazione dello stato o qualche cosa perniziosa. Ed in effetto, acciò che li abbino causa di procedere piú maturamente, è bene laudabile che le stieno publicate qualche di, acciò che quando el consiglio si raguna per vincerle, le sieno giá in notizia e ne possi l’uno avere parlato e conferito collo altro.

Piú difficultá veggo se le gravezze e provisione di danari abbino a avere approvazione in consiglio o no, perché da uno canto la esperiènzia mostra che el popolo va adagio al provederle, tanto che molte volte innanzi che le sieno vinte è si tardi che e’ danari non sono a tempo a quello che si disegna. Può ancora accadere che e’ si disegnino per qualcosa segreta che non è bene sia nota al populo; ed avendosi a vincere in consiglio, bisogna manifestarla, perché non li vincerebbono mai sanza vederne una urgentissima cagione. Aggiugnesi che quando el populo li ha a deliberare, si getta ut plurimum a modi ingiusti e perniziosi che gravono molto e riscuotono poco; ed essendo in consiglio assai piú e’ poveri che e’ ricchi, non le distribuiscono proporzionabilmente, ma vorrebbono che e’ ricchi pagassino tutto e loro non sentirne, il che è ingiusto e dannoso, perché se bene e’ ricchi hanno a aiutare la cittá, è conveniente conservarli, perché li fanno onore ed ornamento, ed acciò che e’ possino aiutarla ancora in uno altro tempo.