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226 discorsi del reggimento di Firenze


appetito della multitudine, si vede che sono quasi sempre o dannose o vane. Molto meno interviene ne’ partiti e deliberazione che quotidianamente si hanno a pigliare delle guerre, paci e simili cose, la veritá delle quali non si conosce se non per chi è bene savio, ed una che se ne erri è atta a suvvertire lo stato e dominio della cittá. E certo grande disordine era nelle antiche republiche, come in Roma e massime in Atene, che disponessi el popolo in simile cose; e si legge che per questo procederono allo stato loro molte mine; e noi ne vedemo a’ tempi nostri lo esemplo, quando Piero Soderini gonfaloniere propose al consiglio grande se fussi da andare a campo a Pisa o no, che quella parte che fu approvata dal populo contro alla opinione di tutti e’ savi della cittá, portò seco danno e vergogna.

Debbonsi adunche queste deliberazione trattare ne’ luoghi piú stretti e da uomini savi ed esperimentati. E perché uno de’ potissimi fondamenti della libertá è la equalitá de’ cittadini, cioè che nessuno ecceda li altri fuora di una certa misura, e non può essere equaiitá dove sia la perpetuitá de’ magistrati, cioè che sempre sieno e’ medesimi in luogo di governo, ma è necessaria la mutazione, e nondimeno le cose dello stato ricercono uomini esperimentati che vi attendino assiduamente, ed in effetto hanno bisogno di chi ne tenga pensiero particolare, non è inconveniente che sia uno solo che ne abbi una certa cura precipua, con chi si possa ancora in certe cose importantissime trovare el segreto. E si vede nelle cose naturale che el numero di uno ha perfezione, né è ragionevole che questo carico sia in uno uomo privato, però è molto commendabile nella cittá nostra la elezione di uno gonfaloniere a vita o almeno per qualche anno, da chi possono nascere molti buoni effetti; e se ne vede lo esemplo nella republica di Vinegia, della quale è stato grandissimo fondamento lo avere uno duce perpetuo, e se ne vedde ancora lo esemplo per contrario in noi otto anni doppo lo essere fondato el vivere populare; dove el non essere chi tenessi cura del governo particolarmente, ci introdusse in tanto precipizio che la salute