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190 discorsi del reggimento di Firenze


avuto per el passato. E però se nello andare a partito s’avessi considerazione delle virtú solo e si ponessi da canto questi altri respetti, io confesserei che el giudicio delle piú fave sarebbe buono, né dubito che di ogni qualitá di uomini arebbono luogo; ma ci tengono affogati con queste loro nobilitá, con queste loro riputazione, che portano seco uno certo splendore, che ancora noi altri ne restiamo abbagliati. Però mi pare a proposito dirne qualche cosa, non in quello modo che n’hanno parlato molti scrittori, ma secondo e’ termini della cittá nostra e la natura del nostro vivere.

Costoro oggidí chiamano nobili, o per parlare co’ loro vocaboli, uomini da bene, non tanto quegli che sono antichi di sangue in questa cittá, che questo arebbe forse qualche ragione, quanto uno numero di case che da qualche tempo in qua hanno avuto uno certo corso piú che gli altri nello stato; anzi se ci è alcuna casa antica che sia diminuita di uomini o di roba, in modo che non paia mantenuta in quello splendore, costoro la chiamano intignata, e si sdegnano quasi di metterla nel numero suo, riponendola tra’ ferri rotti, come ripongono noi altri. Chi adunche considerrá in su che sia fondata questa loro nobilitá, non troverrá cagione alcuna di che s’abbino tanto a gloriare; perché se hanno avuto corso, è stato per prospera fortuna e per favore di tempi, ed el piú delle volte tirannici, o perché è stato tra loro qualche uomo ricco, che hanno avuto modo a imparentarsi altamente e nobilitarsi con la ricchezza; ed alcuni hanno acquistato favore da chi reggeva gli stati con cagione vergognose a dirlo. Però non la virtú ma ragione estraordinarie gli hanno tirati in questa altezza, delle quali voi non dovete tenere conto; e se e’ passati vostri sono stati cittadini modesti, ed atteso agli esercizi loro, né cercato di farsi innanzi con questi modi, non per questo siate da manco di loro né dovete avere minore parte nella cittá; anzi e’ vostri maggiori hanno fatto, quando è accaduto, bene alla republica e non mai male, come hanno fatto e’ maggiori di molti di loro, che sono stati ministri di stati stretti e si sono ingranditi con queste arte. Chiamano sé medesimi uomini da bene,