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II

[Sullo stesso argomento].

In contrario.

Io sono di opinione molto diversa, prestantissimi cittadini, che non solo non sia pericolo che voi usiate troppo licenziosamente questa vostra libertá, ma piú tosto che siate da essere imputati che voi vi governate bene spesso con troppo rispetto e con troppa modestia, e che gli intervenga a voi come a uno che è stato lungamente in servitú, che benché gli sia renduto la libertá, nondimanco può tanto in lui l’abito del servire, che procede nelle azione sue timidamente e con lo animo abietto, ritenendo ancora la memoria ed e’ vestigi della antica servitú. E perché voi per grazia di Dio non solo avete la libertá, ma ancora imperio e dominio in altri, vi si conviene assuefarvi alla grandezza e generositá; e però è officio di quegli cittadini che amano la libertá e l’onore vostro, non invilirvi e ritirarvi, e cercare di farvi continuare ne’ costumi della servitú, e confortarvi, sotto nome di modestia e di rispetto, alla timiditá ed abiezione; ma per el contrario consigliarvi, eccitarvi, stimolarvi che pigliate quello spirito eccelso e quello vigore generoso che si conviene a chi è padrone e principe di tanto dominio.

Non può negare, prestantissimi consiglieri, chi contradice a questa provisione, che non si convenga che tutti e’ cittadini participino degli onori ed utili che può dare questa republica;