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del modo di eleggere gli uffici 179


el quale ha migliore giudicio che nessuno altro, perché è el principe ed è sanza passione; e se noi eravamo soliti all’altro tempo a lodare le elezione fatte da’ tiranni, perché dobbiamo noi biasimare quello che è fatto dal popolo? Lui cognosce meglio ognuno di noi che non facciamo noi stessi, né ha altro fine se non di distribuire le cose in chi gli pare che meriti.

Ma piú oltre, io non voglio negare che anche el popolo faccia qualche volta con le piú fave degli errori, perché non può sempre bene cognoscere la qualitá di tutti e’ suoi cittadini; ma dico che sono sanza comparazione minori che non saranno quegli che si faranno in qualunque altro modo, e che alla giornata sempre si limeranno e se ne fará manco, perché quanto si andrá piú in lá, sará ogni di piú cognosciuto quello che pesa ognuno, perché si vedranno oggi le azione di questo, e domani di quello, ed el popolo che ha cominciato a porsi a bottega a questo consiglio, e cognoscere che el governo è suo, porrá piú mente agli andamenti e costumi di ognuno, che non faceva prima, in modo che ogni di sará migliore giudice di quello che meritino gli uomini e non ara impedimento a dare a chi merita.

Vedete lo esemplo de’ primi mesi di questo consiglio, che le elezione andorono molto piú disordinate che non hanno fatto poi, perché e’ cittadini erano manco cognosciuti dal popolo; tanto piú che in uno governo nuovo di libertá, per non essere el popolo uso a questo vivere e per avere gelosia che non gli sia tolto tanto bene, nascono mille errori, mille sospetti, mille confusione, che sono causa spesso di elezione estravagante, le quali col tempo si purgano; e. si cognoscono alla giornata meglio le cose, in modo che possiamo credere che sempre si andrá migliorando; e quegli che meritano e sono restati adrieto, possono sperare che presto con qualche occasione saranno cognosciuti ed onorati secondo e’ meriti loro, ed in questo mezzo debbono patire volentieri quello che piace al popolo, e piú presto tollerare per uno poco di tempo el danno suo particulare, che desiderare che si faccia ordine nuovo pernizioso alla cittá. Né è vero che le elezione