Pagina:Guicciardini, Francesco – Dialogo e discorsi del reggimento di Firenze, 1932 – BEIC 1843020.djvu/172

166 dialogo del reggimento di firenze


di Firenze dall’arte della lana, Santi, che era giovanetto e riputato da ognuno figliuolo di uno da Poppi, per farlo capo dello stato, dandosi loro a intendere che fussi figliuolo bastardo di Hercules de’ Bentivogli; e lui non solo non ci pensava, ma non lo sapeva, in modo che per averlo bisognò che adoperassino per mezzo e con grandissimi prieghi Neri di Gino tuo avolo. Voltansi dunche tutti e’ mal contenti dello stato che regge al tiranno vecchio, e se è mancato lui, alle sue reliquie; cosí se tra’ cittadini nasce divisione, sempre alla fine una parte o soprafatta dall’altra o desiderosa di soprafare, si volta alla via medesima. E questi umori sono si potenti, che insino a di quegli che sono stati inimici manifesti ed adoperatisi in cacciare e’ tiranni, si riconciliano con loro e cercano di ritornargli, come se ne sono veduti infiniti esempli. E questo è ordinario in ogni divisione delle cittá o libere o suddite, che sempre una delle parte fa professione di amare lo stato presente, l’altra cerca di aderirsi a chi altra volta vi è stato grande, mossa da quella ragione che io ho detto, perché si spera piu facilmente potere riducere una tirannide o uno dominio vecchio che farne uno di nuovo.

Adunche el tiranno e chi è disceso di lui, per l’una o per l’altra di queste cagione, ha sempre qualche amico nella cittá o nel dominio e spesso fuora chi gli dá fomento. A ovviare a questo pericolo el rimedio vero ed unico sarebbe lo spegnergli e sbarbargli in modo che di loro non restassi reliquia, ed adoperare a questo, ferro e veleno, secondo che venissi piú commodo, altrimenti ogni scintilla che ne resta ti affatica sempre e ti travaglia; anzi spento el principale e restando gli altri, sei spesso in peggiore condizione che se fussi vivo el principale: lo esemplo voglio porre in Piero de’ Medici, che è impetuoso e mentre viverá, in qualunche occasione, non fermerá mai; nondimanco se egli morissi, io crederrei fussi da temere piú de’ fratelli, che insino a ora nelle cose dello stato non sono stati in conto, perché chi ha offeso Piero si confiderá piú facilmente di loro che di lui, e lo universale che non gli ha provati, spererá insino che non gli pruova,