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che è, sará mal volentieri acconsentito uno ordine che questa dignitá giri in pochi; e però per farlo manco risplendere e levarlo cosí degli occhi degli uomini, se si potessi persuaderlo, conforterei a levare a’ signori la residenzia del Palazzo e tanti ornamenti.

Ma perché io non credo che voi ci conducessi el popolo abituato a questo costume, e quando pure con qualche occasione lo persuadessi, dubito che questa memoria starebbe sempre nella testa a chi non è per aggiugnere a maggiore grado, e gli stimulerebbe sempre a attraversare le cose ed a desiderare di rimettere su questo onore; però piglierei questo altro modo, che a la signoria si lasciassi stare la residenzia del Palazzo, gli ornamenti e la pompa che ha di presente, né priverei e’ minori di questo pasto, ma gli limiterei la autoritá che ora ha suprema e la riducerei in grado che né loro, né el gonfaloniere col mezzo loro, potessi essere formidabile a persona; altrimenti aresti sempre pericolo che uno gonfaloniere non si facessi troppo grande. La autoritá e prerogative che io vorrei che avessi la signoria sarebbe: intervenire come capo in tutti e’ consigli, cioè nel consiglio grande e ne’ consigli di mezzo, che sono quegli che terranno el luogo che tenevano a tempo de’ Medici e’ settanta, e che voi ora avete ordinato gli ottanta; avere nella creazione delle provisioni e leggi quello grado che si dirá nel luogo suo; trovarsi capo in tutte le cose che resteranno a’ collegi, che si dirá di sotto; essere uno ricorso alle differenzie civili, non in quello modo smisurato che si usa oggi, che può fare mille ingiustizie, ma moderato, nelle differenzie delle communitá, delle persone miserabili ed impotenti e ne’ casi dove si cognosca la veritá e la equitá, ma per difetto di pruove o per rigore non si otterrebbe ne’ giudici ordinari.

Non vorrei che in cose criminali avessi autoritá alcuna, non che potessi comandare a’ magistrati direttamente o indirettamente fuora di quello che appartenga a’ casi detti di sopra, non fare sicurtá di sorte alcuna, non eleggere ufficio alcuno, non mandare imbasciadori né commissari etiam per