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libro secondo 99


spento quello che suole essere el fondamento delle libertá, anzi è conservato non altrimenti che se la cittá fussi stata sempre libera; e questo è la equalitá de’ cittadini, che è el subietto proprio atto a ricevere la libertá. Ma come si avessi a ordinare e fondare bene uno governo populare, non sarebbe forse difficile el trovare, perché ne seno pieni e’ libri antichi di uomini eccellenti che si sono affaticati a scrivere de’ governi, e ci è la notizia degli ordini e delle leggi che hanno avute molte republiche, tra le quali tutte o si potrebbe imitare el migliore, o di ciascuno quelle parte che fussino piu notabili e piú belle. E certo chi avessi a dare di nuovo forma a una cittá che nascessi ora, o ne avessi nelle mani una disposta a ricevere ogni ordine che se gli dessi, o se si parlassi per mostrare solo di avere notizia ed intelligenzia delle cose civili, io crederrei che la resoluzione vera di uno buono governo si avessi a cavare de’ luoghi sopra detti, e che troppo arrogassi a sé medesimo chi partissi da quegli.

Ma io non so se a noi è a proposito el procedere cosi, perché non parliamo per ostentazione e vanamente, ma con speranza che el parlare nostro possa ancora essere di qualche frutto, né parliamo di ordinare una cittá che sia per ricevere gli ordini che gli fussino dati, ma che bisogna che si conducili al bene suo con le persuasioni. E però non abbiamo a cercare di uno governo immaginato e che sia piú facile a apparire in su’ libri che in pratica, come fu forse la republica di Platone; ma considerato la natura, la qualitá, le condizioni, la inclinazione, e per strignere tutte queste cose in una parola, gli umori della cittá e de’ cittadini, cercare di uno governo che non siamo sanza speranza che pure si potessi persuadere ed introducere, e che introdotto, si potessi secondo el gusto nostro comportare e conservare, seguitando in questo lo esemplo de’ medici che, se bene sono piú liberi che non siamo noi, perché agli infermi possono dare tutte le medicine che pare loro, non gli danno però tutte quelle che in sé sono buone e lodate, ma quelle che lo infermo secondo la complessione sua ed altri accidenti è atto a sopportare.