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la rivale Ella m’è ignota, anche la sua effigie m’è ignota, ma la imagino felina nei gesti lenti e nelle iridi grigie.

Forse per via già mi passò vicina, e in quel momento mi percorse diaccia del brivido la scossa repentina.

Talor la vedo dietro la tua faccia, la spìo ne’ tuoi occhi e nel tuo riso, sento la forma sua fra le tue braccia.

Allora su l’enigma del tuo viso sfogo in carezze un’ira vïolenta, fin che certa non sia d’avervi ucciso quella parvenza sua che mi tormenta.