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gli inganni D'inganni ha sete la natura nostra s'anche un suo amaro diffidar la invade.

Innamorata del suo error, se cade si solleva. S'abbatte, non si prostra.

Una lusinga sempre ancor dimostra che un bene attende in non lontane strade, e non addita le taglienti spade che cozzeranno in qualche incerta giostra.

Misero, o forte, del suo dubbio stesso il cuor che spento già si crede, aspetta, pur dal coperchio di sua bara oppresso.

Meglio il dolor fra le sue crude spire lo soffocasse in una sola stretta, che agonizzare, e non saper morire.