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cuore.

frutti maturi Venne al frutteto l'anima superba cui non pur anche amore avea sorriso:

l'ombre assorte tacean, le fronde, l'erba quasi in un orto muto dell'Eliso.

Come colei che un suo mistero serba ella era grave. E col suo sguardo fiso, fosco d'un velo di tristezza acerba contrastava il languor molle del viso.

Poi ch'estate era al sommo, tra le foglie porgea ogni frutto la sua gota rosa alla man che carezza e che raccoglie.

Ma il più perfetto, a un tenue tremore del ramo, cadde a' pie della Pensosa:

ella sentì cadere anche il suo cuore.