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la sfinge Il pensier più sagace invano indaga la purezza di tua fronte scultoria, turbato dalla bocca derisoria, dagli occhi bui di maliarda maga.

Pur, questa tua seduzione vaga di bell'enigma che ti rechi a gloria, copre sol una oscurità illusoria d'anima ambigua ch'ombra fredda allaga.

L'intima vanità mente a te stessa:

tu presumi l'assenza del pensiero profondità di un'anima complessa.

E mentre un occhio osservator ti scruta tu, certa di celar qualche mistero, t'atteggi a sfinge impenetrata e muta.