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ignare Io mi ritrassi all'ombra d'un abete e al tronco scabro m'appoggiai, rivolta ad osservar quella leggiadra accolta aprir del cuor le dolci ali segrete.
Avean movenze sì agili e discrete ch'ogni grazia pareva in lor raccolta.
E poi che venner gaie alla mia volta, le interrogai: – Perchè d'amar chiedete?
Sorriser tutte come a un sol richiamo, ed una disse: – Lieta cosa è amare, e se una gioia è amor, noi l'invochiamo.
Io insinuai: – Amore mente, affanna...
Sciamaron via e risero le Ignare gridando: – Ah taci! È bello anche se in