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sorelle...


    Sorelle, io errava taciti sentieri,
scuri or nell'ombra ed or chiari nel sole,
quando fanciulle in bianche lunghe stole
m'accostaron coi lor passi leggieri.

    Chi avea negli occhi trepidi pensieri,
chi labbra vaghe di leggiadre fole.
A me ciascuna bisbigliò parole
caute, svelando tenui misteri.

    Pareva ognuna un fiore di giunchiglia,
uno stel di ligustro o di giaggiolo,
e s'atteggiaron tutte a meraviglia

    poi ch'io: – Non so se buon destin vi manda –
risposi. – A ognuna il suo segreto involo:
ch'io ven sappia foggiar degna ghirlanda.