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LA MIA VOCE

    La mia voce non ha rombo di mare
o d’echi alti tra fughe di colonne:
ma il susurro che par fruscìo di gonne
con cui si narran feminili gare.

    Io non volli cantar, volli parlare,
e dir cose di me, di tante donne
cui molti desideri urgon l’insonne
cuore e lascian con labbra un poco amare.

    E amara è pur la mia voce talvolta,
quasi vi tremi un riso d’ironia,
più pungente a chi parla che a chi ascolta.

    Come quando a un’amica si confida
qualche segreto di malinconia
e si ha paura ch’ella ne sorrida.