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l’accoglienza T’odia per questa la mia casa antica.

Da te delusa sotto il vecchio tetto t’accoglierà con fronte di nemica.

Dirà: – Sviasti dal cammin più retto colei ch’io prediligo e mal risponde l’anima ingrata al mio vigile affetto!

Ridimi, o amor, le tue risa gioconde perch’io non oda il lagno dell’offesa garrir fra uno svettare ampio di fronde.

Vieni! Quel suo rimproverar mi pesa.

Forse ormai vivo del mio stesso errore.

Pure, io sento con lei che questa attesa tradisce un suo e un mio gentile amore.