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la donna vertiginosa |
— Aoh! darling! — gridava una voce fra maschia e fanciullesca alle sue spalle. — Lo sapete che vi cerco da mezz’ora?
Le sue mani afferrarono e strinsero avidamente le piccole mani morbide di Zoia Simpson che gli gettava in faccia la sua risata gioconda.
— Sono arrivata ieri l’altro a New York, ho saputo da Shepherd che partivate oggi sul Medusa ho pagato quattro volte una cabina con salotto già promessa ad un altro e sono partita con voi.
— Cara! Pensavo a te in questo momento.
— Non è vero, ma non importa. Io so che oggi vali centomila dollari e perciò ti amo di nuovo.
— Come sei sempre tu e come mi piaci sempre! — egli esclamò restando a contemplarla con occhi estatici.
Ella aveva sprofondato le mani nelle tasche del suo jersey di seta color smeraldo e cessò di ridere per mandargli un bacio a mezz’aria con le rosse labbra protese. Poi lo afferrò pel braccio con la mano sottile e forte e lo trasse con sè.
— Vieni giù nel mio salotto. Prenderemo insieme il thè e mi dirai se sei disposto ancora ad amarmi.
— Sono disposto a fare tutto ciò che vorrai.
Ella che lo precedeva sulla scaletta di bordo gli si volse rapida, con gli occhi balenanti:
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